La storia del Panettone

Il panettone è uno dei dolci più buoni di sempre, più famosi, più acquistati, più rielaborati. Insomma, un’autentica colonna portante della pasticceria.

Ma qual è la sua vera storia? Ve la svela Pasticceria Manarin, storico laboratorio con sede a Spinea.

Una delle leggende più celebri narra che questo dolce squisito nacque alla corte dei signori di Milano e di Ludovico il Moro.

Durante la Vigilia di Natale pare che il cuoco degli Sforza inavvertitamente carbonizzò completamente il dolce che avrebbe dovuto chiudere il banchetto.

Il caos si impadronì delle cucine. Che cosa fare? Come rimediare?

Ci pensò Toni, umile sguattero di cucina.

«Con quanto è rimasto in dispensa – un po’ di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola»

Il dolce si rivelò squisito, fragrante e soffice.

Fu un autentico successo e gli Sforza, entusiasti, chiesero il nome della prelibatezza mai assaporata prima.
Il cuoco, grato allo sguattero, rispose semplicemente «l’è ‘l pan del Toni».

Altre leggende narrano un’origine diversa. La cosa certa è che il panettone sia nato sul finire del Medioevo, quando era uso comune servire “pani” molto gustosi e farciti a ridosso delle feste natalizie.

Tuttavia, l’aspetto comune del panettone, ossia quello che siamo abituati ad acquistare e gustare oggi, fu ideata da Angelo Motta che si ispirò al Kulik, un dolce ortodosso tipico del periodo pasquale. Motta aggiunse alla ricetta il burro e lo avvolse nella carta paglia. In questo modo è stato tramandato fino a noi. Lo sapevate?